Giovedì 3 marzo una serata per prepararsi ad affrontare questo “SALTO” così importante.
Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado è UN SALTO bello e buono! Lo è per i bambini che affrontano un nuovo periodo di crescita, ma lo è anche per i genitori, che lo affrontano assieme a loro. I nostri figli si affacciano da “grandi” a una nuova esperienza scolastica e a un cambiamento epocale della loro vita. La preadolescenza infatti è una accelerazione del percorso di crescita e suscita risonanze emotive e psicologiche così importanti e nuove da influire tantissimo, sia sul piano delle relazioni sociali che su quello affettivo. In questa particolare fase della vita dei ragazzi si amplificano le situazioni conflittuali, che paiono occupare la maggior parte delle relazioni con gli adulti, genitori o insegnanti che siano. Lo psicologo tedesco Kurt Lewin parla sia di conflitti interpersonali, cioè all’interno delle relazioni sociali,
sia “intrapersonali“, cioè vissuti nel proprio animo, come lo scontro tra “due forze psicologiche pari che agiscono in direzioni opposte”.
Ecco perché i ragazzi in questa età sono particolarmente “instabili”. Ridono e si incupiscono a distanza di pochi minuti, ricercano il loro mondo chiudendosi all’interno della loro stanza, non hanno più voglia di farsi vedere in giro con i genitori, cercano i loro compagni , quasi per avere la conferma che tutto ciò sta succedendo anche a qualcun altro, che diventa l’unica persona in grado di capirli. La maggior parte delle loro energie è spesa per crescere, per capire i cambiamenti anche fisici che avvengono nel loro corpo e farli propri. A tutti gli effetti, è un passaggio obbligato per sviluppare la propria personalità.
Per questo si assiste anche a un calo dell’impegno nello studio, a una diminuzione della concentrazione, a una perdita di interesse verso la scuola. Proprio in un momento importante, dove si giocano le carte migliori per non rischiare poi, alle superiori, di uscire dalla scuola troppo presto, un rischio reale e ancora troppo elevato per molti ragazzi. E’ a partire dalla scuola media che si inizia a lavorare per evitare la dispersione scolastica, “la battaglia quotidiana che si combatte nelle scuole per impedire che l’energia atomica che ogni ragazzino si porta dentro si perda stupidamente per strada.” Dati, storie, sconfitte, ma anche successi e progetti che da Nord a Sud il giornalista A.Malaguti ci racconta in un articolo appassionato che approfondisce l’argomento.
Per i genitori è fondamentale essere consapevoli di questi aspetti per non arrivare impreparati a questo complesso, ma affascinante momento. Veronica Zatti
Vi aspettiamo
giovedì 3 marzo alle ore 20.30
presso il Centro Giovanile della Riviera Berica – Strada del Tormeno 35
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